Intervista il Nerd: Simone di “AtariTeca”

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Oggi per la rubrica Intervista il Nerd, l’ospite d’onore è Simone di Atariteca

L’idea alla base di questa rubrica è di creare uno spazio dedicato agli appassionati di cultura nerd come te, dove poter raccontare le proprie passioni, condividere le proprie storie e far conoscere meglio i propri canali social, blog o progetti personali. 

Grazie a Simone per aver risposto positivamente al mio invito!

Ciao, presentati ai lettori del blog, chi sei e cosa fai nella vita?

Ciao amici di iris e Periplo Nerd, mi chiamo Simone Guidi e nella vita reale lavoro per una multinazionale tedesca di materiale elettrico, nello specifico dirigo il magazzino che provvede a rifornire tutta Italia. Nella vita virtuale, invece, sono il creatore e gestore di “Atariteca”, un podcast che da quasi 5 anni si occupa di ficcanasare nel retrogaming, scartabellare la storia dei suoi programmatori, e godersi il gusto di raccontare ai suoi ascoltatori del loro videogioco preferito. Il tutto con competenza professionale ma anche il tono scravattato e irriverente di una chiacchierata tra amici.

Come è nata la tua passione per la cultura nerd?

Diciamo pure che non è nata per niente. Ci sono proprio cresciuto dentro direttamente. Essendo un GenX nato nel 1972 ho avuto la fortuna di vivere  sulla mia pelle la cultura pop degli anni 80/90. Al tempo, però, le passioni che adesso sono di moda e mainstream erano considerate roba da sfigati e mezzi sciroccati. Io ero uno sfigato mezzo sciroccato ( però bello come il sole e pieno di donne ). 

Qual è il primo cartone animato o show televisivo che hai amato e perché?

Il primo cartone che ho adorato in assoluto è stato Gundam. Mi sembra di ricordare che al tempo lo passassero su TeleMonteCarlo. Mi coinvolse moltissimo il suo tono assolutamente inedito di trattare il conflitto fra robot giganti. Al contrario di Mazinga e Goldrake, in Gundam i robot erano considerati alla stregua di una delle tante armi offensive che i due eserciti utilizzavano per affrontarsi, non erano più entità divine che trascendevano le leggi della fisica e della logica ma strumenti di morte che potevano essere utilizzati da soldati addestrati e abbandonati quando le munizioni si esaurivano.

Hai una collezione di oggetti legati alla cultura nerd/pop di quegli anni?

Ho diverse cose che sono riuscito a salvare durante i vari traslochi e ho conservato fino ad oggi. Principalmente sono fumetti e libri. I primi 100 numero di Dylan Dog, i primi 50 di Nathan Never, la collezione completa di Lobo e di Hammer più parecchi altri fumetti di varia natura e case editrici. Moltissimi libri di Stephen King e blu-ray dei film più iconici della mia giovinezza anniottantara e novantara ( e non solo ). Una buona collezione di videogiochi in cartuccia boxati ( per la maggior parte Atari ) e varie console + accessori Atari e Commodore.

Se sì, cosa collezioni e qual è il pezzo più prezioso della tua collezione?

La collezione a cui tengo di più è certamente quella dei videogiochi in cartuccia per Atari 8bit. È completa e conta parecchi pezzi che nel tempo hanno guadagnato un sensibile valore. Il pezzo che credo abbia più valore , però, credo che sia un fumetto. Ho una copia di Rat-Man di quelle che Leo Ortolani si auto produceva e distribuiva in giro per il salone del fumetto di Lucca allo scopo di farsi conoscere.

Quali sono i tuoi film cult preferiti degli anni ’70, ’80, ’90? Puoi sceglierne tre.

Degli anni ’70 ho adorato I Guerrieri della Notte. Degli anni ’80 Grosso Guaio A Chinatown e degli anni ’90 Tremors.

Quali videogiochi di quegli anni ti hanno maggiormente influenzato e perché?

Vista la tecnologia disponibile negli anni 80/90 la parola “influenzato” mi pare  azzardata. Diciamo che i giochi che mi hanno appassionato di più sono stati per ovvi motivi anagrafici Pac-man e tutti i grandi classici arcade anche nelle loro declinazioni casalinghe. Il brevissimo periodo dei lasergames con Dragon’s Lair. Space Ace, Lupin III e Super Don Quixote. I primissimi giochi Lucasfilm Games su Commodore 64 e Atari 8bit. Su Amiga sicuramete Robocod II e su Playstation 1, Medievil.

Partecipi a eventi o convenzioni legati alla cultura nerd/pop? Se sì, quali sono state le esperienze più memorabili?

Partecipo a Lucca Comics da quando avevo 13 anni ( e tutto il circo si chiamava ancora “Mostra del Fumetto di Lucca”). Negli ultimi anni, in forza della mio stretto rapporto di collaborazione con Arcade Story, ho avuto l’opportunità di partecipare a varie manifestazioni tra cui Lucca Collezionando, Gamics carrara e MegaNerd Genova. Mi diverto sempre ma come il comics di Lucca non c’è nient’altro.

In che modo la tua passione per la cultura nerd/pop influisce sulla tua vita quotidiana?

Le mie passioni ancestrali mi portano spesso a citare battute o situazioni che estrapolo da film e sit-com varie. Mi ritrovo spesso a comprare magliette che mal si addicono ad un cinquantaduenne che dovrebbe indossare camicie o polo. Sono spesso incline a trascurare il calcio di serie A o il gossip delle starlette per interessarmi solo alle manifestazioni calcistiche internazionali o alle ultime produzioni cinematografiche o streaming. Atteggiamenti del genere sono malvisti dai miei coetanei che mi guardano come fossi un UFO.

Ricordi qual è stato il tuo primo acquisto legato alla cultura nerd/pop?

In gioventù ero un vero spiantato e i pochi soldi di cui disponevo li impiegavo per scopi esclusivamente collegati allo sballo e all’acchiappo delle ragazze. Credo di aver cominciato a comprare gadget nerd solo dopo il mio ingresso nel mondo del lavoro. Ho comprato un porta rotolo per la carta igienica del bagno a forma di macchina fotografica Polaroid. La carta igienica spunta fuori e sembra una fotografia che esce da sotto la macchina fotografica.

Hai creato anche tu qualcosa di tuo, come un blog, un canale YouTube o un podcast, per condividere la tua passione?

Ovviamente sì. Ho scritto tre libri e la casa editrice mi costrinse ad aprire un blog perché in quel modo poteva usufruire di una sorta di sussidio europeo. Da quel momento non ho mai smesso di scrivere on-line e quando i blog sono passati di moda ( e mi sono accorto che i miei articoli venivano spudoratamente copiati e riproposti con la firma di qualcun’altro ) ho deciso di abbordare il media podcast. Al momento conduco Atariteca Podcast e gestisco il suo sito raggiungibile all’indirizzo www.ataritecapodcast.it. Inoltre amministro il canale youtube del Vintage People Network, una rete di podcast che condividono e approfondiscono la passione per il retrogaming. Sul canale youtube abbiamo intervistato diverse celebrità del retrogaming fra cui Jeff Minter ( e lo siamo andati a trovare a casa sua in Galles ), David Crane, Howard Scott Warshaw, Ed Logg. Ma non mancano gli italiani come Stefano Gallarini, Antonio Serra e Roby Rani.

Se vi definite dei “nerd”, avete una collezione che volete presentare, o dei social dove condividete la vostra passione, scrivetemi!
Potrete essere intervistati anche voi e far conoscere la vostra storia in questa nuova rubrica!

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